Il Litorale romano è la porzione di territorio laziale posta a sud-ovest di Roma e interessata dalla Foce del Fiume Tevere. L’area geografica declina dalle alture di Acilia-Ponte Galeria verso le sponde del Mare Tirreno e si estende tra le estremità di Capocotta (a sud) e Passoscuro (a nord) comprendendo le zone di Castelporziano, Castelfusano, Ostia, Isola sacra, Fiumicino, Maccarese, Torrimpietra.
Il Litorale Romano presenta eccezionali caratteri di interesse sia dal punto di vista morfologico-ambientale che archeologico e storico-antropologico.
Vaste zone conservano ancora oggi elementi naturalistici originali: i residui dunali dell’antica laguna, le specie faunistiche e vegetali, la macchia, i boschi, le pinete e le aree agricole.
Tutto il territorio è stato teatro di eventi di cui restano testimonianze archeologiche note in tutto il mondo e che ne fanno uno dei più ricchi parchi archeologici d’Italia: dagli Scavi di Ostia Antica all’imponente Complesso Portuale di Claudio e Traiano, dai reperti sommersi nella Zona Laurentina alla Necropoli dell’Isola Sacra.
Dal punto di vista storico si segnalano Chiese ed Episcopi fra i più antichi della cristianità. Tracce degli avamposti militari d’epoca medievale e rinascimentale sono evidenti nella Rocca e nel Borgo di Ostia Antica oltre che nei castelli e nelle torri costiere sparse lungo il litorale. Interessanti elementi di architettura moderna e contemporanea si ritrovano nel Borgo di Fiumicino e al Lido di Ostia.
A partire dalla fine del secolo XIX il territorio ha subito una radicale trasformazione in seguito alla bonifica degli stagni e delle paludi litoranee, un’impresa idraulica che ha segnato la storia di Roma Capitale e che ha determinato un fenomeno immigratorio di grande interesse antropologico.